Premessa: Nonostante una generale giustificabilità sul piano etico, la sedazione palliativa (SP) presenta ancora numerosi aspetti controversi che richiedono un ulteriore dibattito e chiarificazione. Dal punto di vista pratico, inoltre, si osserva una notevole variabilità per quanto riguarda la procedura clinica della SP e un confine tra la SP alla fine della vita e l’eutanasia involontaria sempre più sottile e incerto. Questa situazione rende particolarmente necessaria l’elaborazione di percorsi decisionali trasparenti, anche nella forma di linee-guida locali, che chiariscano le procedure e le implicazioni etiche della sedazione palliativa. Obiettivi: Lo scopo di questo lavoro è di presentare le principali caratteristiche del percorso decisionale e assistenziale per la SP elaborato presso il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma. Metodi: L’elaborazione della proposta presentata è stata preceduta da uno studio, attraverso la somministrazione di questionari semistrutturati, sulle conoscenze del personale medico e infermieristico in merito alla SP e da uno studio retrospettivo sulle cartelle cliniche, per verificare le modalità di utilizzo della SP all’interno dell’ospedale. Risultati: Il percorso decisionale ed assistenziale elaborato considera non solo gli aspetti farmacologici, ma affronta con chiarezza anche le implicazioni etiche e legali della procedura di SP, e in particolare la comunicazione, la cura dei familiari e degli operatori sanitari, la possibilità di avvalersi della consulenza di etica clinica nei casi più complessi o nei quali è difficile raggiungere una decisione condivisa. Si sottolinea, inoltre, come l’applicazione di un percorso decisionale e assistenziale per la SP debba essere supportata da momenti formativi e di confronto attivo tra gli operatori sanitari, per favorire l’adeguata comprensione e il corretto utilizzo di tali strumenti operativi, ma anche per assicurare il rispetto della coscienza degli operatori sanitari coinvolti. Conclusioni: È raccomandabile che tutte le istituzioni sanitarie producano percorsi decisionali ed assistenziali per la SP, attenti non solo agli standard scientifici, ma anche alla sensibilità etica e culturale del contesto in cui verranno utilizzate. Percorsi decisionali ed assistenziali così strutturati forniscono non solo un orientamento operativo e formativo per l’agire clinico, ma costituiscono anche un doveroso strumento di trasparenza nei confronti dei pazienti, dei loro familiari, della stessa struttura sanitaria e di tutta la società
Aspetti etico-clinici del percorso decisionale ed assistenziale per la sedazione palliativa
Carassiti M;De Benedictis A;Tambone V
2014-01-01
Abstract
Premessa: Nonostante una generale giustificabilità sul piano etico, la sedazione palliativa (SP) presenta ancora numerosi aspetti controversi che richiedono un ulteriore dibattito e chiarificazione. Dal punto di vista pratico, inoltre, si osserva una notevole variabilità per quanto riguarda la procedura clinica della SP e un confine tra la SP alla fine della vita e l’eutanasia involontaria sempre più sottile e incerto. Questa situazione rende particolarmente necessaria l’elaborazione di percorsi decisionali trasparenti, anche nella forma di linee-guida locali, che chiariscano le procedure e le implicazioni etiche della sedazione palliativa. Obiettivi: Lo scopo di questo lavoro è di presentare le principali caratteristiche del percorso decisionale e assistenziale per la SP elaborato presso il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma. Metodi: L’elaborazione della proposta presentata è stata preceduta da uno studio, attraverso la somministrazione di questionari semistrutturati, sulle conoscenze del personale medico e infermieristico in merito alla SP e da uno studio retrospettivo sulle cartelle cliniche, per verificare le modalità di utilizzo della SP all’interno dell’ospedale. Risultati: Il percorso decisionale ed assistenziale elaborato considera non solo gli aspetti farmacologici, ma affronta con chiarezza anche le implicazioni etiche e legali della procedura di SP, e in particolare la comunicazione, la cura dei familiari e degli operatori sanitari, la possibilità di avvalersi della consulenza di etica clinica nei casi più complessi o nei quali è difficile raggiungere una decisione condivisa. Si sottolinea, inoltre, come l’applicazione di un percorso decisionale e assistenziale per la SP debba essere supportata da momenti formativi e di confronto attivo tra gli operatori sanitari, per favorire l’adeguata comprensione e il corretto utilizzo di tali strumenti operativi, ma anche per assicurare il rispetto della coscienza degli operatori sanitari coinvolti. Conclusioni: È raccomandabile che tutte le istituzioni sanitarie producano percorsi decisionali ed assistenziali per la SP, attenti non solo agli standard scientifici, ma anche alla sensibilità etica e culturale del contesto in cui verranno utilizzate. Percorsi decisionali ed assistenziali così strutturati forniscono non solo un orientamento operativo e formativo per l’agire clinico, ma costituiscono anche un doveroso strumento di trasparenza nei confronti dei pazienti, dei loro familiari, della stessa struttura sanitaria e di tutta la societàI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.