La prima regolazione normativa (1998) dei Comitati Etici (CE) è coincisa con la loro proliferazione in tutte le Regioni. La presenza di questa rete diffusa ha reso necessario fissare nuovi standard qualitativi e quantitativi ( D. M. 12 maggio 2006) creando aspettative circa il loro ruolo nell’ambito della ricerca e della pratica clinica e nelle loro potenzialità in funzione del miglioramento della qualità dell’assistenza. Questo lavoro presenta i risultati di una indagine conoscitiva che descrivono struttura, organizzazione e modalità operative dei CE istituiti in Abruzzo. Vengono evidenziate differenze tra i CE abruzzesi, in particolare nell’organizzazione e nelle modalità operative. I rapporti con lo sperimentatore sono limitati alla fase autorizzativa con scarso coinvolgimento dei CE nella fase progettuale ed esecutiva del protocollo di ricerca; nelle sperimentazioni multicentriche lo scambio di informazioni tra CE coordinatore e CE collaboratori non è adeguatamente organizzato. E’ emersa una certa criticità in quelle aree di attività che contribuirebbero a porre i CE al centro del processo di crescita culturale in campo bioetico e nella ricerca clinica (attività di formazione, diffusione tematiche di bioetica).Queste aree critiche sono inserite in un contesto di scarsità di risorse economiche e strutturali che penalizzano l’attività dei CE abruzzesi

I comitati etici abruzzesi: criticità rilevate e prospettive di sviluppo

LEUTER, CINZIA;
2010-01-01

Abstract

La prima regolazione normativa (1998) dei Comitati Etici (CE) è coincisa con la loro proliferazione in tutte le Regioni. La presenza di questa rete diffusa ha reso necessario fissare nuovi standard qualitativi e quantitativi ( D. M. 12 maggio 2006) creando aspettative circa il loro ruolo nell’ambito della ricerca e della pratica clinica e nelle loro potenzialità in funzione del miglioramento della qualità dell’assistenza. Questo lavoro presenta i risultati di una indagine conoscitiva che descrivono struttura, organizzazione e modalità operative dei CE istituiti in Abruzzo. Vengono evidenziate differenze tra i CE abruzzesi, in particolare nell’organizzazione e nelle modalità operative. I rapporti con lo sperimentatore sono limitati alla fase autorizzativa con scarso coinvolgimento dei CE nella fase progettuale ed esecutiva del protocollo di ricerca; nelle sperimentazioni multicentriche lo scambio di informazioni tra CE coordinatore e CE collaboratori non è adeguatamente organizzato. E’ emersa una certa criticità in quelle aree di attività che contribuirebbero a porre i CE al centro del processo di crescita culturale in campo bioetico e nella ricerca clinica (attività di formazione, diffusione tematiche di bioetica).Queste aree critiche sono inserite in un contesto di scarsità di risorse economiche e strutturali che penalizzano l’attività dei CE abruzzesi
2010
Comitati etici locali; indagine conoscitiva; attività; aree critiche; Local Ethics Committees; survey; activity; criticism
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12610/717
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